La nebulosa degli spettri – Vittorio Piccirillo – Recensione
La nebulosa degli spettri (Ed. Solfanelli) è il primo titolo di una saga che vanta al momento tre volumi, tutti ovviamente scritti da Piccirillo. Una saga di fantascienza d’avventura che NON può essere persa da chiunque si dichiari fan di Star Trek.
La storia segue infatti le avventure della Pattuglia Stellare, una sorta di sistema di sicurezza o polizia del cosmo, che viaggia attraverso mondi e pianeti per mantenere l’ordine nell’universo.
In questa particolare missione la Pattuglia è alle prese con dei pirati spaziali ed ecco che i ritmi tipici della space opera si fondono con temi e climi quasi Salgariani.
Con una astronave che non ha nulla da invidiare alla Enterprise – del cui equipaggio si ricalca il tenore militare e tecnico dei dialoghi – la pattuglia segue una pista per fermare i pirati, con atmosfere che vanno dai mercanti (alla Star Wars) ai pianeti meno evoluti, a combattimenti a suon di siluri e laser.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, per lo più umanoidi dalle bizzarre caratteristiche: il Tenente Declane è il classico comandante imperturbabile; Lah’Komat – di cui il libro segue il punto di vista nella narrazione in prima persona – è un esperto navigatore e tecnico, come Ne Ashar; Taidanosh è un nerboruto combattente, mentre Sheeda, membro femminile della truppa, è una esperta di armi.
Lo stile di Piccirillo è limpido e gradevole, facendosi leggere con piacere, senza appesantire nemmeno nelle abili scene di world building e approfondimento della scienza o dei costumi.
Un libro che piacerà sicuramente a chiunque ami la fantascienza, confermando ancora una volta la presenza di abiliti autori di questo genere nella nostra “classica” Italia.
Dalla quarta di copertina:
La nebulosa degli spettri appartiene alla “science-fiction”, genere che in passato ha riscosso un vasto consenso e che ancora oggi molti amano sebbene siano rimasti pochi autori, anche a causa della difficoltà di piazzare sul mercato – soprattutto in tempi di contrazione della proposta editoriale – questa fantascienza dai connotati vintage.
È un racconto di “space-opera”, un filone che ha avuto la sua massima espansione negli anni Trenta per poi essere ripreso e aggiornato da scrittori come Poul Anderson e Lois McMaster Bujold, e che ha ispirato kolossal cinematografici come Star Wars di George Lucas o serie televisive fortunate come Star Trek di Gene Roddenberry.
Gli ingredienti sono noti: scenari galattici caratterizzati da singolari manifestazioni di materia ed energia, in cui si muovono massicce astronavi coinvolte in spettacolari battaglie; alieni dai tratti esotici – eppure spesso più umani degli umani – che popolano vasti imperi contrapposti a potenti gilde commerciali dedite a traffici leciti e illeciti.
Nelle vicende della Pattuglia Stellare si ritrovano l’azione e le armi micidiali della Legione dello spazio di Jack Williamson, insieme all’avventura e alle invenzioni al limite del verosimile dei Lensmen di E. E. Doc Smith.
Romanzo dalle reminiscenze salgariane, seppur passate attraverso innumerevoli filtri letterari, gradevole e curato con scrupolo quasi filologico, non mancherà di divertire le vecchie e le nuove generazioni.
Copertina di Vincenzo Bosica [ISBN-978-88-89756-50-8] Pagg. 192 – € 12,00
L’Autore:
Vittorio Piccirillo nasce a Milano nel 1967 e successivamente si trasferisce a Lodi, dove attualmente vive e lavora nel campo dell’informatica.
Da sempre ha una spiccata inclinazione per le scienze e per le tecnologie. Modellista dilettante, ha realizzato una piccola flotta di astronavi in scala ridotta e dipinte a mano. Sportivo convinto, pratica attività all’aperto come il trekking e lo sci di fondo.
La fantascienza lo appassiona fin da ragazzo e con orgoglio egli vanta una ricca collezione di libri inerenti al genere, a cui si sono aggiunti in tempi più recenti film e telefilm in videocassetta e DVD.
Ha pubblicato per le Edizioni Solfanelli tre romanzi sci-fi La Nebulosa degli Spettri (2009), La Profezia della Luna Nera (2010) e La voce della distruzione (2013).