The Conjuring 2 – Il Caso Enfield – Recensione
Finalmente è uscito anche in Italia il seguito del film Horror The Conjuring: all’epoca del primo film non curavo ancora il sito come oggi, ma chi mi conosce sa cosa penso di quel film, che reputo uno dei migliori horror dell’ultimo decennio. Peraltro, in generale, al regista James Wan attribuisco i migliori risultati horror e lo reputo un genio: basti ricordare che è dietro a Saw-L’enigmista, alla saga di Insidious (che con Conjuring ha molti punti di contatto) e di altre prove notevoli, fra cui appunto Conjuring 1 e 2.
Il sequel si presenta francamente all’altezza di quanto atteso e sperato: forse leggermente sottotono rispetto al primo film, con un finale frettoloso, tuttavia regala un prodotto ben orchestrato, convincente, con molte scene ben curate e d’effetto, capaci anche di spaventare quanto necessario.
La storia è ispirata a fatti veri (una buona descrizione del caso originale la trovate qua): fine anni 70, Inghilterra, in una casa dove vive una donna con 4 figli (due maschi e due femmine), la più giovane delle ragazzine inizia ad assere vittima e testimone di fenomeni paranormali inquietanti. Lievitazione, oggetti che si spostano, colpi… Un poltergeist? Una messinscena? Il fantasma del precedente proprietario?
Il film da questa storia trae una propria sintesi e interpretazione, inserendo anche una mefistofelica apparizione di un’entità blasfema in abito da suora… Visivamente la figura più dirompente del film, al punto che è già stato annunciato uno spin-off che avrà per “protagonista” questo personaggio (come già accaduto per la bambola Annabelle comparsa nel primo episodio di The Conjuring, poi protagonista di un prequel/spin-off e che rivedremo presto in un altro episodio in uscita nel 2017, verosimilmente da porsi a metà tra gli altri due film).
Il contenuto del film, per essere critici, riecheggia molti elementi tipici del genere (come già il primo Conjuring era debitore a L’esorcista, Poltergeist e La bambola assassina) e si può considerare un ennesimo prodotto fatto su misura con una ricetta nota del regista James Wan; nulla di particolarmente nuovo o stupefacente. Eppure, il film – anche forte di questo know-how – offre esattamente il tipo di intrattenimento che promette e deve offrire. La ricetta di Wan non sarà, almeno questa volta, un piatto nuovo, ma è di quelli si mangia sempre volentieri, magari con un bis.
Particolare l’inserimento di alcune scene romantiche o gioiose che, pur rendendo il tutto lievemente più stucchevole, di fatto non influiscono negativamente sul ritmo del film o sull’atmosfera, che nei momenti salienti resta alta e ben orchestrata.
Insomma, se avete amato il primo Conjuring non potete perdere questo nuovo episodio (e se non avete visto altri film tra quelli citati, in particolare Annabelle, gli Insidious o Saw, direi che avete un bel po’ di cinema da recuperare). Senza fretta nell’alzarvi dalle poltrone, perchè nei titoli di coda Wan offre registrazioni audio dal caso originale e un collage di foto di repertorio sempre delal storia vera dietro al film!