Franco Mistrali – Il vampiro. Storia vera – Recensione
Da Bolognese non posso che menzionare un libro che si lega con radici molto forti alla mia persona e alla mia cultura: mi riferisco a “Il vampiro. Storia vera” di Franco Mistrali, un testo del 1869 che è stato nuovamente pubblicato, di recente, dall’editrice Arcoiris nella splendida collana “la biblioteca di Lovecraft” (che raccoglie antologie e romanzi a tema weird horror, non sempre legati al Mastro di Providence, in realtà, ma sempre opere rare e di pregio).
Il volume era uscito dall’anonimato e dall’oblio già nel 2011, quando lo conobbi, in un’edizione (Keres) ormai introvabile e che voleva dedicare un’intera collana proprio al recupero di testi rari, dimenticati e nostrani a tema vampiresco (purtroppo, di questa collana dal titolo evocativo “Il labirinto delle lamie”, uscirono 2 soli volumi, cioè questo romanzo e una raccolta di rare storie italiane di vampiri).
L’Autore:
Luigi Francesco Corrado Mistrali, più noto come Franco Mistrali (Parma, 27 luglio 1833 – Porretta Terme, 18 dicembre 1880), è stato un giornalista, romanziere e storico italiano. Ex ufficiale della marina austriaca, è stato autore di numerosi romanzi storici e popolari, pubblicati in particolare tra il 1860 e il 1865. (…) Franco Mistrali fondò a Milano nel giugno 1868 un periodico dal titolo Gazzettino Rosso, finanziato da autorità e sostenitori dei governi della Destra storica, al fine di contrastare il Gazzettino Rosa, fondato sempre nella città meneghina sei mesi prima da Felice Cavallotti e Achille Bizzoni, quale organo del radicalismo lombardo. Nello stesso anno (1868) assunse proprietà e direzione del Monitore di Bologna, il più importante quotidiano felsineo. Nel 1873 rimase coinvolto, come proprietario del Monitore, nel fallimento della Banca dell’Emilia. Mistrali venne condannato a 5 anni di carcere per bancarotta fraudolenta. Nonostante fosse stato incarcerato (nel 1873) continuò a dirigere il Monitore e fu proprio con l’intento di ridurre al silenzio il Mistrali che nel 1874 nasceva a Bologna Il Matto, rivista satirica a cui collaborò anche il poeta e scrittore Olindo Guerrini. In risposta agli attacchi del Matto, Mistrali fondò Il Piccolo Monitore. Scarcerato all’inizio del 1878, fondò La Stella d’Italia. Morì il 18 dicembre 1880, stroncato da un aneurisma cardiaco. (Fonte: Wikipedia).
Chi mi conosce o ha avuto modo di seguire i miei lavori e il mio blog su questo sito, probabilmente conosce anche la mia grande passione per i vampiri e Dracula: come non potevo che trovarmi quindi galvanizzato da un testo pubblicato nella mia città, da un mio concittadino, e che – oltre a rappresentare il primo romanzo di vampiri italiano – è una delle pietre miliari della letteratura a tema di tutti tempi?
Infatti, questo romanzo, ha una grande importanza in prospettiva storica e letteraria: pubblicato nel 1869, come ben evidenziato nella 4a di copertina dell’edizione Arcoiris, esso precede di 3 anni la pubblicazione di Carmilla (1872, Joseph Sheridan Le Fanu) e di ben 28 anni Dracula (1897, Bram Stoker).
Possiamo quindi affermare che la tradizione letteraria italiana può annoverare uno dei primissimi romanzi a tema vampiresco, quando ancora il genere non era assurto alla fama cui sarebbe poi giunto nel XX secolo: il vampirismo, diffuso concettualmente da secoli nelle tradizioni e culture, iniziò infatti a diffondersi in Europa come fenomeno antropologico nella metà del 1700 e iniziò per effetto a comparire come tema letterario in opere e racconti a cavallo del 1800, acquisendo le caratteristiche del “personaggio” (che sarebbe poi diventato un’icona del genere horror, anche cinematografico) soprattutto con “Il vampiro” di Polidori del 1819 e con l’opera di Varney (Rymer e Prest, 1845-1847).
Il romanzo di Mistrali, però, proprio per la sua peculiarità, come storia ed epoca di stesura, è un romanzo che si presenta molto particolare e con stili e trama che ricordano maggiormente opere di appendice come quelle di Dumas, con una forte componente storica e di vicende umane e insurrezionali, vendette e omicidi, piuttosto che il tardo vampiro romantico.
La stessa realtà del vampiro resta in bilico per tutta la trama (in questo più affine a “La dama del sudario” di Stoker, che al suo Dracula) e si lega a un’occulta setta dal sapore massonico e a grandi eventi della storia Europea.
Il tema dell’alchimia, in una forma quasi proto-fantascientifica, è un’altra matrice essenziale di questo romanzo, che in questo si discosta di molto dai successori.
La sinossi, riprendendo la traccia della vecchia edizione, è la seguente.
Recatosi a Monaco per superare un grave lutto, uno scrittore trova conforto nell’amicizia del Conte Alfredo Kostia, giovane aristocratico polacco, che lo accoglie nella sua villa. L’artista scopre nel nuovo amico un animo sensibile e malinconico e soprattutto un tragico segreto, collegato ad un misterioso quadro raffigurante una bianco vestita Ofelia. Durante una gita, Kostia rimane profondamente turbato alla vista di una donna bellissima [Metella] ed inizia a correre come un forsennato: come racconta allo scrittore, si tratta proprio della modella del quadro, la donna da lui amata un tempo; Pia Ludoviska però è morta 10 anni prima, tra le sue braccia, ed il Conte è convinto che sia diventata una vampira! La sua idea si rafforza quando all’ esumazione del corpo, nella bara, vengono rinvenuti solo un anello d’oro, con un rubino, e un medaglione con ritratto. In una realtà popolata di ombre e spettri, sullo sfondo delle sontuose ville e degli stupendi paesaggi monegaschi, di boschi siberiani, di castelli lituani e palazzi imperiali prende piede una vicenda fitta di intrighi, complotti, vendette, attentati, tradimenti, fughe rocambolesche, rapimenti, languori sentimentali, passioni travolgenti e tragici amori.
Kostia, insieme all’amico scrittore (alter ego dello stesso Mistrali), coinvolgeranno lo stesso Principe di Monaco e il suo investigatore Pietro Ledru in una serie di indagini, per capire se Pia Ludowiska sia diventata la vampira Metella. E chi è realmente la giovane Eva, figlia di Metella? Chi è il misterioso circasso Eliam, che pare padroneggiare scienze mediche e occulte dal sapore alchemico (personaggio che pare emerso dal mondo di Dumas)? Chi è il Gran Maestro dei Vampiri, la setta che, in cripte sotterranee, con efferati riti di sangue e sacrifici, ha mosso disegni per attentare persino alla vita dello Zar Nicola?
Tutte domande che trovano risposta in un romanzo che, incredibilmente, ci trasporta perfino in steppe e boschi che sembrano anticipare, come un riflesso, le atmosfere rumene del romanzo di Dracula; per tacere della somiglianza tra l’esumazione della contessa Ludowiska e la Mircalla di Le Fanu: in pratica, Franco Mistrali anticipa sapientemente tutte quelle atmosfere e scene che sarebbero poi diventati topoi della figura del vampiro, in un romanzo che meriterebbe posti assai più importanti nella storia della nostra letteratura (inseriamolo nei programmi scolastici dei nostri ragazzi!).
Non è purtroppo, oggi, possibile sapere se Mistrali avesse conosciuto l’opera di Polidori, anche se appare plausibile, così come appare difficile pensare che quest’opera sia stata conosciuta da Le Fanu o Stoker (anzi, poiché sono ben note le fonti soprattutto di quest’ultimo, appare decisamente da negarsi una simile tesi).
Tuttavia, il romanzo si presenta come un’interessante pietra miliare della narrativa a tema e ne consiglio la lettura a tutti gli interessati e a chi, anche banalmente amante di Manzoni, voglia approfondire una parentesi dimenticata di un autore che fa parte della nostra storia e che, forse, ci svela proprio “una storia vera”…
L’edizione Arcoiris, a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti, è arricchita da numerose illustrazioni originali di Michele Carnielli, autore anche della copertina; presenta anche una nota introduttiva del musicista/cantante The Magus (dei Necromantia, gruppo metal greco) dal titolo vrykolakas (nome greco dei vampiri, appunto), che, in poche righe, sa condensare magistralmente tutto quanto c’è da sapere sul vampiro.
Il vampiro. Storia vera
978-88-99877-41-5
Franco Mistrali
a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti
292 pagine, isbn 978-88-99877-41-5
https://www.edizioniarcoiris.it/la-biblioteca-di-lovecraft/176-il-vampiro-storia-vera.html